Multe ISTAT ai Sindaci: il teatro dell’assurdo Se n’è accorta anche ANCI

Con un proprio Comunicato del 19 luglio, ASMEL ha replicato a distanza ad ANCI che con una propria nota ha promesso ai Comuni di attivarsi “in tutte le sedi politico-istituzionali” al fine di evitare ai Comuni il pagamento delle sanzioni per l'anno 2015 comminate per la mancata ottemperanza all'obbligo di trasmissione all'Istat dei dati riguardanti i permessi di costruire. Invita però i piccoli Comuni a farsi giustizia da sé richiedendo audizione ai Prefetti, in contradditorio con Istat, alla luce di ulteriori motivazioni attinenti alle ridotte dotazioni organiche dei piccoli Comuni, emerse anche grazie alle collaborazioni

istituzionali promosse da Anci nelle scorse settimane.

ANCI arriva seconda e con molto ritardo, basta guardare lo schema di ricorso predisposto da ASMEL e fatto proprio da centinaia di Sindaci. Le nostre argomentazioni presentate sono molto più incisive rispetto al generico appiglio sulle carenze di organico, ben note da sempre e che ANCI dichiara incredibilmente di aver fatto emergere grazie al lavoro svolto nelle ultime settimane.

Si segnala, inoltre, che ISTAT ha indirizzato le multe direttamente ai Sindaci, che, nella loro qualità di Ufficiali di Governo, sovraintendono agli adempimenti demandatigli dalle leggi in materia di statistica (art. 54, comma 3 TUEL). Come evidenziato nel Comunicato ASMEL, ciò comporta il rischio di determinare l’intervento della Corte dei Conti, nei Comuni che intendano chiudere la vicenda pagando le 1036 euro di multa. Secondo l’ISTAT, infatti, i Sindaci dovrebbero metterceli di tasca propria. Caos nel caos…

In definitiva, occorre necessariamente una soluzione politica per il passato, se ANCI fa sul serio, ASMEL è pronta a garantire il proprio sostegno. MA muoviamoci e chiudiamo questa vicenda una volta per tutte!

Qui Comunicato ASMEL 19 Luglio 2017

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